Musica

Quando la Musica Folk diventa impegno sociale

Scritto da Nello Collaro

Metropolitan di S.Anastasia (Na) : ‘Arrevuotofolk‘, Fabio Fiorillo in concerto


Alla fine , mille persone entusiaste in piedi ad applaudire i protagonisti di una serata indimenticabile. Succede quando parole e suoni antichi non si limitano a prestarsi alla sola tradizione oleografica ma diventano un magico e provocatorio momento per meglio leggere il presente, lasciando che questo interroghi coscienze spesso sopite.
Il Folk partenopeo, naturalmente contaminato dalle sonorità mediterranee, è stato ‘arrevuotato da Fabio Fiorillo e dai suoi musicisti. Il risultato è stato uno spettacolo di grande spessore, dove le invenzioni musicali, rese possibili da una straordinaria tecnica di base, hanno creato momenti di grande suggestione. Tema centrale dello spettacolo è stato il binomio Rabbia e Pace, rivisitato in una lettura che si spinge oltre l’apparente antitesi, così come coniugato in una citazione di don Luigi Ciotti : “… perché il diritto alla rabbia è anche un gesto d’amore“.

– Vale sempre la pena arrabbiarsi, aggiunge Fabio, quando si hanno dei valori e si vuole che essi vivano in noi e fuori di noi -. Ed è allora che la musica di Fabio dà voce e suoni a tutti quegli arrabbiati che ancora ci credono e che, di volta in volta, vivono nell’ apparente arroganza di uno scugnizzo, nella solitudine di un vecchio,ma anche di tanti bambini, nell’emarginazione di un immigrato e di chi vediamo “diverso”, nel disagio di un disoccupato, nel dolore di tante donne e di tante madri : – …le contaminazioni musicali possono e devono agevolare i processi solidarietà, di tolleranza, di scambi interculturali, promuovendo l’accoglienza di chi è “altro” da noi –


Su questo canovaccio è stato costruito uno spettacolo che non voleva dare risposte ma “semplicemente” evocare domande, quelle a cui solitamente riesce più facile sfuggire. Domande naturali. E perciò a rischio banalizzazione. Su queste premesse si è lavorato. Il risultato è stato un successo.


Preziosa la regia di Gianni Minale, e suggestive le citazioni per immagini curate da Enrico Grieco, che scorrevano sul fondo di una essenziale scenografia, dove una sedia vuota invitava ciascuno a sedersi al centro di mille sollecitazioni, diventando, così, scomodissima. La magica voce di Fabio, ora struggente ( “Nun te scordà” degli Alma Megreta, “Donna Cuncè” di Pino Daniele, “Bambinella e ‘ncopp e quartier” di Raffaele Viviani ), ora istrionica ( ” ‘A rumba dè scugnizzi” , “Tammurriata nera”), ora appassionata ( “Ije te vurria vasà”, “Canzone appassionata”, “Oi Marì”) ha commosso, divertito e coinvolto un pubblico che ha mostrato interesse per le sonorità proposte ed apprezzamento per l’assenza di ogni facile retorica per i temi trattati . Magistrali gli arraggiamenti e gli assoli del chitarrista Gennaro Venditto, accompagnato al basso da Pasquale De Angelis, alle percussioni da Gabriele Borriello (con una straordinaria incursione etnica del magrebino Mazuc), alla fisarmonica e tastiera da Sasà Piedipalumbo, alla batteria da Antonio Mambelli. Il tutto impreziosito sul finale dalla partecipazione del coro Peter Gospel che ha esorcizzato la guerra sulle note di “Vavattenn”.


Il concerto è stato finalizzato alla raccolta di fondi per sostenere Progetti promossi dalla Federazione Città del sole e dalla Associazione Il Pioppo/Onlus, per la costituzione di un Centro di Formazione Musicale per ragazzi.

Autore

Nello Collaro

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