Fatti&Misfatti

San Giuseppe, nell’urna denunce e veleni

Due candidati di centrodestra e due di centrosinistra per la guida
della città. Quattro nomi per una battaglia che si preannuncia senza
esclusioni di colpi.

Nel centrodestra che rappresenta, tra l’altro, anche l’elettorato più cospicuo della cittadina a vocazione commerciale, la battaglia più aspra tra il sindaco uscente, Antonio Agostino Ambrosio e l’ex senatore, già pm antimafia, Luigi Bobbio, da poco eletto presidente provinciale di Alleanza Nazionale. Uno scontro che si é subito mostrato nei vari aspetti tra denunce, ripicche di partito e stilettate anche da parte dei vertici provinciali e regionali della casa delle libertà. Ambrosio é sostenuto da Forza Italia, Italia di Mezzo, Italiani nel mondo, Partito Democratico Cristiano, Democrazia Cristiana, Pli e altre liste civiche per un totale di dodici partiti.
Luigi Bobbio é invece sorretto da Alleanza Nazionale e Udc. Sul fronte opposto la sociologa Dora Franzese é riuscita a mettere insieme quasi
tutto il centro sinistra con una lista dell’Ulivo dove sono confluiti
Ds, Margherita, Rifondazione e Italia dei Valori più una civica capeggiata dal segretario locale dello Sdi.
L’Udeur ha invece deciso di correre da solo presentando ai nastri di partenza, Michele Ferraro, per diciotto anni alla guida della città tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ottanta. Nella passata elezione Agostino Ambrosio (7628 voti) ebbe la meglio, al ballottaggio, sul sindaco uscente di allora, Ivan Casillo (7198 voti) che era sostenuto dall’Udc, da Alleanza Nazionale e da una civica.

Antonio Agostino Ambrosio, 55 anni, chirurgo, é il sindaco uscente. Ha ricoperto la carica di primo cittadino anche negli anni ottanta. Attualmente é sostenuto da 12 liste tra cui spicca Forza Italia che é il partito di appartenenza. 1) Per continuare un percorso già iniziato cinque anni fa e portare la nostra città verso orizzonti più fulgidi di sviluppo e di vivibilità. Il look rinnovato delle strade cittadine é sotto gli occhi di tutti. La metanizzazione é stata una conquista importantissima per i cittadini sangiuseppesi che, già in tanti, hanno provveduto ad effettuare l’allacciamento presso le loro abitazioni. La raccolta differenziata é partita e decollerà ulteriormente attraverso un porta a porta efficiente e controlli rigorosi. La macchina comunale é diventata più moderna ed efficiente. San Giuseppe Vesuviano é tornata ad essere una città conosciuta a livello nazionale e internazionale. 2) L’inizio dei lavori di ristrutturazione in pietra lavica di piazza Risorgimento, piazza Garibaldi e piazza Elena D’Aosta. A Breve inizieranno i lavori di sistemazione di via Rossilli e traverse, marciapiedi di via Passanti, strada di congiungimento di via Mattiuli al Villaggio Vesuvio e le strade di collegamento tra via Gaetano Ferraiolo e via Mattiuli. 3) La realizzazione delle due zone industriali, il cui iter tecnico-amministrativo é già in atto. La politica di sviluppo sul territorio sarà una priorità nei prossimi cinque anni d’attività sindacale. Nel frattempo prepareremo i giovani sangiuseppesi con corsi di formazione specifica, per poi inserirli adeguatamente nel mondo produttivo del lavoro.

Luigi Bobbio, 50 anni, é stato senatore nella passata legislazione. Ex pm antimafia a Napoli, oggi é un magistrato in aspettativa.
Recentemente é stato nominato presidente provinciale di Alleanza Nazionale. A San Giuseppe si candida a sindaco con il sostegno di Alleanza Nazionale e UDC. 1) Perché sono la reale e concreta alternativa a questa amministrazione deludente, fallimentare e incapace di recepire le esigenze della cittadinanza. Siamo l’unica coalizione capace di creare le giuste opportunità di crescita e sviluppo in una città che ha perso già troppi treni. Una sorta di ultima chiamata per cercare di recuperare San Giuseppe Vesuviano dopo le distruzioni degli ultimi anni. Sono, inoltre, l’unico candidato del centrodestra e l’unico in grado di garantire legalità e ordine sociale. 2) Piano del traffico e immediata attivazione di tutte le procedure per recuperare il progetto della zona industriale, unico sbocco per l’economia locale, costretta ad emigrare con inevitabili ricadute occupazionali. Un progetto, quest’ultimo, che intendiamo portare avanti con la creazione di un gruppo di tecnici esperti che si interessi esclusivamente di essa e della redazione di un nuovo piano urbanistico comunale con conseguente riqualificazione di tutto il tessuto urbano. 3) L’impegno primario é portare un miglioramento della qualità della vita attraverso il superamento dell’emergenza rifiuti e l’immediata realizzazione di nuove strutture polifunzionali. Altro impegno importante riguarda la riqualificazione dell’edilizia scolastica e la creazione di un parco a tema che possa dare maggiore visibilità alla città.Michele Ferraro, 74 anni, avvocato, é stato sindaco per 18 anni dalla fine degli anni sessanta agli inizi degli anni ottanta nelle fila della vecchia Democrazia Cristiana. Oggi é sostenuto dall’Udeur. 1) Perché ho già fatto il sindaco, per 18 anni, in questa città. Il mio lavoro é noto e sono quindi giudicabile. Certo, erano tempi diversi, in cui vi erano maggiori ristrettezze. Ho comunque sempre operato per il bene della cittadina e sono sempre stato rieletto. Adesso ho anche più tempo a disposizione essendo in pensione. Posso, quindi dedicarmi alla macchina ammnistrativa dal momento che l’unico mio lavoro é quello di fare il nonno. 2) Le idee sono molto chiare per i primi cento giorni.
Avendo fatto parte del comitato di gestione dell’attuale amministrazione, per sette-otto mesi, ho constatato l’assoluta inefficienza della macchina amministrativa. L’impegno primario sarà, quindi, dedicato alla riorganizzazione dell’intera struttura amministrativa. Solo così si potrà ripartire, evitando sprechi, e dando maggiore impulso alla cittadina. Una volta riorganizzata l’anima dell’amministrazione potrò dedicarmi al mio obiettivo di sempre: quello di realizzare una sorta di cittadella a valle del paese dove spostare la vita sociale e gli interessi di tutti i cittadini. In quest’ottica puntare poi alla risoluzione d’altre problematiche come l’applicazione delle regole legate al condono edilizio, laddove sarà possibile, per risanare l’intero tessuto urbano. 3) Eliminare i privilegi all’interno ed all’esterno del palazzo nel rispetto dei principi del pari trattamento per tutti i cittadini ed eliminare anche le nomine “intuito personae” che hanno portato ad un eccesso di potere.Dora Franzese, 55 anni in luglio, sociologa, dirigente del ministero della Giustizia, lavora come direttore dell’Ufficio dell’esecuzione penale esterna del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria con delega regionale. é già stata, per il passato, consigliere comunale nel Psi e candidata alla Camera nel collegio di San Giuseppe Vesuviano per i Progressisti. Oggi come candidata a sindaco é sostenuta dall’intero centrosinistra che si é ritrovato nell’Ulivo e da una civica. 1) Perché rappresento un’alternativa concreta, il voto pulito. E questo lo si può leggere nella mia storia di vita, fatta d’impegno, coerenza, professionalità, scelte difficili e senza compromessi. 2) La prima azione che metterò in campo sarà quella di ripensare e rimodulare la struttura comunale in termini di riorganizzazione delle funzioni, dei ruoli, delle responsabilità e dei compiti del personale secondo i criteri della programmazione continua, della progettualità per obiettivi e del monitoraggio periodico. Procederò, inoltre, alla pratica della separazione e ridefinizione del rapporto tra amministratori e personale al fine di valorizzare al meglio le risorse umane interne alla macchina comunale per troppo tempo sottostimate o non utilizzate. 3) L’impegno che ritengo sia necessario assumere, vista la situazione di forte degrado nel quale versa la nostra cittadina, é quello dello sviluppo etico del territorio inteso nel senso di subordinare ogni scelta a una valutazione in termini di ricaduta sulla qualità sociale della nostra vita.

Il Mattino di Napoli

Autore

Vesuvio &Dintorni

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