Tradizioni

La “Festa dei 4 altari” a Torre del Greco

Scritto da Annarita Pascale

La Festa dura in genere tre giorni e la “chiusura” è tradizionalmente affidata ai “fuochi a mare” eseguiti da esperti fuochisti nella zona del porto.

La festa del SS. Sacramento dell’Eucarestia si celebrava a Napoli fin dal 1248, al tempo dell’arcivescovo Pietro Sersale” .
Dal 1264, la festa man mano venne celebrata sempre con maggiore sfarzo e solennità, raggiungendo il pieno del suo splendore ai tempi di Roberto d’Angiò, tanto è vero che questo re, nel 1310, per suggerimento della sue seconda moglie Sancia, pose la prima pietra di una grandiosa chiesa intitolandola appunto al Corpus Domini o Corpo di Cristo.

Si racconta che la solennità del Corpus Domini veniva celebrata nella città di torre del Greco mediante due processioni eucaristiche. Quest’ultimo festeggiamento si sarebbe progressivamente distaccato dal primo fino ad assumere una propria autonomia con il nome di “Festa dei 4 Altari”.
Oggi tale festività si è trasformata nella celebrazione dello straordinario talento artistico e artigianale dei cittadini torresi nonostante la processione sacra continui ad essere l’evento principale della festa.
Per poter parlare della festa dei Quattro Altari, occorre innanzitutto conoscere il significato dei QUATTRO altari.
Tutti gli storici torresi credevano che la festa dei Quattro Altari avesse avuto origine a Torre del Greco e inoltre erano convinti che la celebrazione derivasse dalla solennità del Corpus Domini e questo solo perché avveniva nella sua “ottava”, né alcuno mai ha accennato al significato dei Quattro altari.
La festa inizialmente era celebrata a Napoli difatti nel XVII secolo , la processione partiva nel giorno dell’ ottava, dalla chiesa di san Giacomo degli Spagnoli e in quattro punti della città si costruivano dei grandi palchi addobbati con stoffe , detti “Altari”.
Da allora la festa fu detta dei “4 Altari”
La festa dei Quattro Altari è descritta da Stendhal, nel suo romanzo “Il Rosso e il Nero”.
La descrizione del celebre scrittore francese è davvero impressionante. Egli parla di “pubblici poteri”, di “splendidi altari innalzati lungo la via” e di una “chiesa in penombra e in una piacevole frescura”. Ma solo chi non è torrese non può avere la sensazione di trovarsi nella chiesa di S. Croce e non pensare che, forse, Stendhal vide la festa dei Quattro Altari proprio a Torre del Greco.
(Stendhal – Il Rosso e il Nero – Cap. XXVIII).


La festa dei Quattro Altari si celebra, ormai, ogni anno a Torre del Greco, la domenica successiva alla solennità della SS. Trinità, in ricorrenza del Corpus Domini.
L’estro artistico e la creatività del popolo torrese, la cui anima continua a vibrare al culto dei valori della Fede e dell’Arte, ha trasformato, via via, gli originali veri e propri altari in gigantesche rappresentazioni scenografiche a tema sacro, ravvivate da appositi giardini, composti da piante rare, fontane e laghetti in miniatura, mettendo in risalto l’operosità e l’anelito di un popolo che aspira a conservare lo spirito di una tradizione antica con i valori della sua cultura religiosa.
Durante le giornate festive, una policromia di luci su riquadri decorativi, pannelli dai soggetti vari, le luminarie, adornano le principali strade della città del corallo, del cammeo, dei fiori e della cantieristica, in una mirabile sinfonia di linee e colori.
Fu Raffaele Raimondo a promuovere, e a diffondere, nel secondo dopo guerra, i primi esperimenti di luci cinematiche sincronizzate con la musica su colossali pannelli luminosi di magico effetto, servendosi della collaborazione tecnica della ditta Nicola Del Gatto & Figli.
Nei tre giorni della festa molteplici sono le iniziative culturali, artistiche, con mostre, allestite nei più qualificati circoli cittadini, di pittura, scultura e incisione su conchiglie e coralli oltre che da spettacoli e concerti musicali classici e moderni
Nella zona del porto, ai piedi del Vesuvio che domina, nel bene e nel male, l’incantevole Golfo di Napoli, i tradizionali “fuochi a mare”, in uno sfavillio di bagliori pirotecnici, chiudono un’altra pagina della storia di Torre del Greco.
Pur tra mille difficoltà la festa tornese è tale da essere considerata fra le più importanti di Italia per la sua fastosità e originalità.

Autore

Annarita Pascale

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