Tradizioni

La processione alla Madonna dell’Arco

Scritto da Annarita Pascale

Ogni anno, il Lunedì in Albis, una folta schiera di pellegrini si reca al santuario della Madonna dell’Arco, situato nel comune di Sant’Anastasia.


La leggenda racconta che il lunedi dell’Angelo del 1500 un giocatore di palla a maglio, furioso per aver sbagliato un colpo, lanciò una  palla di legno colpendo un’immagine della Madonna che iniziò a sanguinare. Il giocatore iniziò a saltare e a scappare, infine, fu punito con l’impiccagione e in quel posto oggi si erige il Santuario della Madonna dell’Arco.


Oggi, alcuni dei tanti devoti imitano il gesto dell’empio giocatore e sono perciò detti fujenti.
Questi vestiti di bianco, simbolo di purezza, con una fascia azzurra e una rossa; sfilano scalzi e recano in voto alla Vergine grandi ceri, stendardi, ex-voto e raffigurazioni della storia sacra.
Ogni associazione è rappresentata da una “paranza”(squadra) che ha il compito di portare un tosello.
La schiera segue l’antico cammino del dolore e si sofferma ogni qualvolta incontra un’immagine sacra durante il percorso, compiendo una sorta di danza durante la quale I gruppi fanno oscillare le  aste degli stendardi a ritmo
di musica.
Giunti in prossimità del santuario I volti dei pellegrini si fanno terribilmente tesi e l’aria sembra assumere toni drammatici; con l’ingresso al santuario si ha l’abbandono totale al sacro e la lunga corsa dei fujenti…alcuni entrano in trance; altri intonano dei canti ed invitano a fidarsi nel nome di Maria:

“chi è devot’
‘Sta Maron ‘e ll’ Arc’
sorè tenitece ‘a fede
chill’ è nu bellu nomme
Sorè…’a Maronn’ “

Il massimo della drammaticità si ha quando in prossimità della Statua i devoti iniziano ad urlare e a dirigersi verso di essa strisciando o camminando sulle ginocchia.
Infine le squadre una dopo l’altra si susseguono dinanzi alla Madonna fino al tramonto e la serata continua con  tammuriate e tarantelle finchè la folta schiera (nel 2000 sono stati stimati in 150.000) ritorna nelle proprie case aspettando l’anno seguente.

Autore

Annarita Pascale

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